Il VAR: Roberto Rosetti racconta il suo errore ai Mondiali
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Direttore: Alessandro Plateroti

Il VAR: Roberto Rosetti racconta il suo errore ai Mondiali

Arbitro

Rosetti, ex arbitro e presidente della Commissione Arbitri Uefa, spiega l’importanza del VAR citando un suo errore clamoroso ai Mondiali.

Roberto Rosetti, presidente della Commissione Arbitri Uefa, ha parlato dell’importanza del VAR nel calcio moderno, spiegando come questa tecnologia sia diventata un elemento imprescindibile. Per dimostrarlo, ha citato un episodio cruciale della sua carriera da arbitro: l’ottavo di finale dei Mondiali 2010 tra Argentina e Messico. Durante quella partita, Carlos Tevez segnò un gol in evidente fuorigioco, ma la rete venne convalidata.

Guardalinee, segnala fuorigioco con la bandierina

L’errore di Rosetti ai Mondiali: un punto di svolta per il VAR

Rosetti ha ricordato con amarezza quell’errore, sottolineando come il VAR avrebbe potuto cambiare le sorti della partita e della sua carriera: “Tutto il mondo può rivedere quello che io, arbitro della partita, non posso”. Questo episodio evidenzia, secondo Rosetti, quanto sia importante avere strumenti tecnologici che aiutino gli arbitri a evitare errori clamorosi. “Commisi un errore e tornai a casa. Credo che la finale di quel Mondiale sarebbe toccata a me”. Così come riportato da fanpage.it

Tecnologia e calcio: equilibrio tra giustizia e fluidità

Rosetti ha chiarito che il VAR non diminuisce l’autorità dell’arbitro, ma rappresenta un supporto essenziale: “Il VAR non si aspetta, è solo aiuto”. Tuttavia, si è dichiarato contrario all’idea di introdurre un VAR “a chiamata”, che consentirebbe agli allenatori di richiedere una revisione degli episodi durante le partite. Questa proposta, secondo lui, rischierebbe di compromettere il ritmo naturale del gioco. “Il gioco del calcio è sacro, ha fluidità e ritmo, vive di dinamiche e di imprevedibilità, di interpretazioni soggettive delle regole”.

Rosetti teme che l’uso improprio di uno strumento a chiamata potrebbe essere sfruttato strategicamente per interrompere l’inerzia della partita. “Un tecnico potrebbe avvalersene con fini tutt’altro che sportivi, spezzando l’inerzia di una gara”.

L’ex arbitro ha inoltre affrontato il tema della sicurezza dei direttori di gara, un argomento sempre più attuale. Di recente, alcuni arbitri in Serie A hanno indossato un segno nero sul viso per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle aggressioni ricevute. Rosetti è stato netto: “Chi tocca gli arbitri non dovrebbe mai più entrare in uno stadio. E l’arbitro dovrebbe dirigere da pubblico ufficiale per tutta la durata di una gara”.

Le dichiarazioni di Rosetti evidenziano come il VAR sia diventato un alleato imprescindibile per gli arbitri, capace di ridurre al minimo gli errori e di garantire decisioni più giuste. Tuttavia, il calcio deve mantenere la sua essenza fatta di ritmo e imprevedibilità, evitando un abuso della tecnologia che potrebbe snaturare il gioco.

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ultimo aggiornamento: 28 Dicembre 2024 13:14

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